CAPITOLO 33: Il Sogno di Divina

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L’uomo fuoriuscì dall’acqua movendo con sicurezza verso la spiaggia. Era nudo e possente, i lunghi capelli di alghe, le mani palmate, la pelle squamosa.
Si avvicinò alla ragazzina che giocava con i castelli di sabbia e le conchiglie. Lei non aveva mai visto un uomo nudo, un uomo così strano, un uomo con occhi profondi come il mare.
Provò a parlare, a muoversi, ma fu rapita da un incantesimo antico e non poté fare altro che assecondare il volere di quella creatura del mare.
Lui ne colse il fiore più intimo, e lo portò con se negli abissi.
Divina rimase accasciata sulla sabbia sporca di sangue, abbandonata ad un pianto silenzioso.

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